Il Campanile e la Cappellina

Il campanile della chiesa di S. Pietro di Vidiciatico è stato ricavato da una torre civica databile agli anni intorno al Mille, come testimoniano il portale di accesso a tutto sesto sul lato meridionale e la tipologia della muratura, in conci ben squadrati di arenaria locale a formare mura di grosso spessore (metri 1,30 ‘ 1,40). La torre si eleva dal suolo per poco più di undici metri. La cella campanaria risale alla metà del XVI secolo; in essa si aprono quattro monofore centinate con l’arco in conci squadrati, ornato in chiave da sculture a mezzo busto di figure che sembra raffigurino: a sud S. Pietro, a ovest la Madonna col Gesù Bambino, a nord il Padre Eterno e a est un angelo. Nella ghiera dell’arco della finestra volta a sud corre a metà un cordone a tortiglione in rilievo, forse a rimarcare il mestiere di pescatore di S. Pietro. La guglia piramidale risale al 1820, mentre l’orologio A? stato posto nei primi anni del Novecento.

Il piccolo edificio che affianca il campanile, detto dai paesani La Cappellina, è l’abside dell’antica chiesa, demolita alla fine dell’Ottocento perchè pericolante a causa delle infiltrazioni d’acqua di una piccola sorgente che scaturisce sotto il campanile, sorgente che ha portato, nel tempo, ad una vistosa inclinazione del campanile, visibile in particolare dalle Are. La facciata, dove si arrestò la demolizione della vecchia chiesa, si presenta con l’arco del presbiterio accecato che conserva però i pilastri con capitelli dorici e una chiave di volta di carattere seicentesco, mentre il portale risale al XVIII secolo. Sul retro dell’edificio si è conservata una bifora internamente accecata, con le due arcatelle ricavate da un unico blocco di arenaria a formare l’architrave. Qui è ormai appena leggibile la data di costruzione della Cappellina, il 1393. Ai lati della bifora si notano dei bei capitelli a volute di tipo eolico, capitelli che avevano funzione di mensola. Le due finestre sottostanti sono state accecate già in antico.Un’ iscrizione incisa su un concio sull’angolo sud-est nel lato meridionale reca a caratteri gotici la data MCCCCVII, secondo alcuni studiosi la vera data di erezione della chiesa e secondo altri da riferire invece a un restauro con sopraelevazione, visibile nel cambio di struttura della muratura.

Tracce di vecchie tinteggiature in rosso, che si trovano ancora nella parete sud della Cappellina, sono riferibili probabilmente ai restauri a base di tinte rosse che venivano decretati dal vescovo Ascanio Marchesini nella sua visita pastorale del 1573, e indicherebbero quindi che nel secolo XVI l’abside nella sua parte più antica, esclusa cioè la sopraelevazione, aveva già la forma attualmente visibile. Dall’epoca della demolizione fino agli anni ’60 del Novecento la Cappellina fu sede della Compagnia del Santissimo, eretta a Vidiciatico fin dal 1610.